Il fenomeno del trading online è diventato globale negli ultimi anni. L’impulso della tecnologia e gli eventi recenti, come il lockdown o il boom della borsa, hanno avvicinato milioni di persone in tutto il mondo agli investimenti via web, attraverso app e piattaforme online.
Oggi è semplicissimo aprire un conto personale con un broker di trading e iniziare a investire anche una piccola somma in azioni, ETF o scambiare euro per crypto valute. Ma oltre a offrire opportunità, il trading online nasconde anche dei pericoli.
Il primo è quello di perdere il proprio denaro in investimenti ad alta volatilità. Il secondo e più pericoloso è incappare in una truffa finanziaria.
Azioni, forex, bitcoin e criptomonete sono le soluzioni preferite dagli adescatori, che promettono guadagni da capogiro senza fatica e con un investimento iniziale minimo, per far cadere nella rete i malcapitati.
Finire in un tranello ben architettato non è poi così improbabile. Tutti possiamo cascarci dentro, questo non va mai dimenticato. Sono tantissime le persone che ogni giorno su TutelaTrader denunciano di essere state truffate da un presunto broker o da una società finanziaria fasulla.
Per questo bisogna tenere la guardia molto alta, imparando a riconoscere e evitare le truffe con il trading online. Ecco 10 regole che possono davvero aiutarti contro gli imbrogli finanziari.
- Come funziona una truffa di trading
- 1. Soldi facili NON esistono
- 2. Non rispondere a e-mail spam
- 3. Truffa telefonica
- 4. Pubblicità ingannevole
- 5. Scegli broker autorizzati
- 6. Cosa dice la Consob?
- 7. Verifica che i contatti del broker siano visibili
- 8. Valuta la struttura del sito
- 9. Leggi le recensioni sul web
- 10. Usa la carta di credito
- Vittima di una Truffa Trading? Denuncia e Recupera i soldi
Come funziona una truffa di trading
Il copione di queste legate al trading online è quasi sempre lo stesso. Si comincia con l’adescamento, che può partire da un banner pubblicitario online, da una email oppure dalla telefonata diretta.
Alcuni propongono investire nel forex trading, altri in criptovalute, altri ancora in titoli azionari noti (es. investimenti facili in azioni Amazon o Poste Italiane).
In ogni caso le condizioni sono più o meno le seguenti:
- percentuali di guadagno altissime e garantite;
- nessun rischio sul capitale;
- successo entro breve.
Il malcapitato viene invitato a iscriversi a una piattaforma di trading online, oppure effettuare un bonifico a una società incaricata di gestire i risparmi del cliente.
Non c’è chiarezza sull’affidabilità del broker. Spesso il nome viene a mala pena menzionato, non ci sono riferimenti al registro CONSOB né alle regolamentazioni.
La vittima non sa di mettere i risparmi di una vita in un buco nero.
Se casca, si registra alla piattaforma e fa un versamento minimo (250,00 euro è una cifra ricorrente, perché bassa ma anche simile a quella richiesta da alcuni broker regolamentati esteri).
La dashboard (schermata) che la vittima vede dal suo lato, quello della piattaforma di trading sulla quale crede di essersi iscritto, mostra guadagni stellari che spesso non riflettono la realtà delle cose.
Il truffatore intrattiene un rapporto stretto con la vittima, mostrandogli i risultati positivi come farebbe un consulente finanziario di fiducia. A volte, visto che gli investimenti vanno (apparentemente) a gonfie vele, può anche indurre l’investitore ad effettuare ulteriori versamenti.
I guai infatti arrivano al momento del prelievo. Quando il truffato decide di ritirare il proprio guadagno, il broker non dispone del capitale richiesto. E quindi? Può bloccare il conto del cliente oppure versargli l’importo prendendolo dai soldi di un altro utente imbrogliato, ancora ignaro della truffa di trading in corso, innescando uno schema Ponzi.
In alternativa, può capitare che il consulente al telefono adduca come scusa un problema fiscale. “Ci sono delle tasse da pagare, un 26% sui profitti generati”. Effettivamente, in Italia le plusvalenze da investimenti finanziari sono proprio tassate al 26%, ma non vanno mai pagate in anticipo per sbloccare una certa somma di denaro.
A volte, però, la disinformazione fa la sua parte. E la vittima finisce con il consegnare al truffatore un’altra grossa fetta di risparmi. Rischiando di non rivederli mai più.
Tutto questo si può evitare seguendo alcune buone regole antitruffa. Ecco quali sono.
1. Soldi facili NON esistono
Chi ha già molte primavere alle spalle sa bene che i soldi non crescono sugli alberi, ma la maggior parte delle persone cadute in una truffa di trading online l’ha per un istante dimenticato.
Purtroppo gli imbroglioni di una certa esperienza fanno leva sulla mancanza di cultura finanziaria che accomuna milioni di persone di tutte le età. Le truffe online non le subiscono solo gli anziani, ma anche lavoratori, famiglie, giovani coppie e studenti. Nessuno è al riparo dal luccichio dei soldi facili.
Il mondo della finanza, dove il privato può entrare attraverso il servizio dei broker, è fatto di profonda incertezza, leggi, alto grado di rischio. Il guadagno può essere alto, ma non è mai sicuro: meglio stare alla larga da chi promette una rendita costante del 15% mensile, tanto per intenderci.
Ricordi il servizio de Le Iene sulla truffa in opzioni binarie (video)? Spesso l’idea di guadagnare tanto e in fretta può portare a decisioni precipitose.
2. Non rispondere a e-mail spam
Apri la casella di posta e scopri di essere stato selezionato per un’opportunità che cambierà la tua vita. Non devi fare altro che cliccare su quel link e scoprire di cosa si tratta. Cosa fai?
Frena la tua curiosità e chiediti piuttosto:
- da chi proviene quella email;
- l’oggetto del messaggio;
- se si trova nella posta in arrivo o il tuo provider l’ha già inserita nella casella spam;
- in quale lingua è scritta (e gli errori di ortografia);
- la firma dell’email.
Se non sei certo della provenienza di una email evita di rispondere o seguire link all’interno. Anche dai messaggi di posta elettronica sospetti una persona può essere coinvolta in truffe di trading.
3. Truffa telefonica
Chiamano a diverse ore del giorno, da Londra o Milano, e propongono al malcapitato di investire somme di denaro nel forex, in crypto o in azioni. Con chi parlo? Ovviamente con professionisti del settore, trader esperti, guru della finanza.
Le telefonate insistenti per offrire investimenti online sono le situazioni più frequenti da cui hanno inizio le truffe sul trading. La persona contattata al cellulare ascolta interessata le proposte della voce seria e professionale dall’altra parte della cornetta, pensando già ai guadagni promessi.
Mai fornire dati personali, consensi o altre informazioni riservate a queste persone, tanto meno versare piccole somme di prova. Potrebbe essere l’inizio di un lungo (e costoso) calvario.
4. Pubblicità ingannevole
“Ragazzi sono veramente euforico“. Così iniziava il video che rimbalzava sul web anni fa e prometteva guadagni da centinaia di migliaia di dollari, prima che si scoprisse che l’azienda pubblicizzata fosse una truffa trading.
Banner e video ingannevoli popolano alcuni dei siti internet meno controllati e possono trarre in grosso inganno la persona inesperta. Attenzione a credere in tutto quello che promettono. Anche i broker seri fanno advertising su internet, ma sono obbligati a seguire delle precise direttive (es. ricordare che il trading comporta rischio).
5. Scegli broker autorizzati
Il broker è il canale di accesso per i privati al mercato forex e azionario. Scegliere il proprio broker tra gli intermediari affidabili è la soluzione per non incorrere in truffe di trading.
Come si valutano le società sicure dai broker truffaldini? Sui mercati finanziari nazionali e internazionali vigilano delle autorità che controllano l’operato degli intermediari. Chi rispetta le regole e si dimostra affidabile viene autorizzato (si dice che il broker è regolamentato).
Le autorità più famose sui mercati sono:
- Securities and Exchange Commission (SEC) negli Stati Uniti d’America;
- European Securities and Markets Authority (ESMA) in Europa;
- Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB) in Italia;
- Cyprus Securities and Exchange Commission (CySEC) a Cipro;
- Financial Conduct Authority (FCA) nel Regno Unito;
- Australian Securities and Investments Commission (ASIC) in Australia;
- Financial Services Agency (FSA) in Giappone.
È fondamentale controllare che la piattaforma di trading online sia registrata negli elenchi di queste autorità garanti, in base alla nazione dove ha sede il broker.
Controlla sempre la lista dei broker regolamentati CONSOB prima di iniziare a fare trading con un intermediario. Il nome della società deve figurare in questo elenco.
Le truffe forex hanno origine molto spesso da società fantasma, non registrate nel loro paese e dalla provenienza incerta, quindi non regolamentate da nessuna di queste autorità.
6. Cosa dice la Consob?
Un’attenzione particolare merita sicuramente il parere della Consob, l’autorità italiana che vigila sul mercato. Nel suo vademecum chiamato Occhio alle truffe, il garante sottolinea che nessuna impresa di investimento extra-europea è autorizzata a operare nella Penisola.
Come autorità di un Paese europeo, Consob ha recepito le direttive MiFID II emanate dall’ESMA e si impegna a farle rispettare ai broker che operano in Italia. Una piattaforma in regola con la normativa europea:
- non può permettere le opzioni binarie per trader retail;
- non può offrire bonus, cashback sugli spread e altri incentivi;
- mostrare avvisi di rischio con la percentuale di clienti che hanno perso soldi negli ultimi 12 mesi;
- fissare il margine di stop out al 50%;
- permettere una leva finanziaria massima di 30:1;
- proteggere dal saldo negativo;
- distinguere tra clienti retail e professionisti.
Sulle società sospette, inoltre, Consob pubblica i cosiddetti warning segnalando la scarsa affidabilità di un sito o di una piattaforma di trading. Controlla se esistono avvisi ai risparmiatori emessi da Consob che riguardano un broker in particolare. Puoi farlo direttamente qui su TutelaTrader a questa pagina.
7. Verifica che i contatti del broker siano visibili
Altro accorgimento semplice per scovare una truffa di trading è controllare i contatti del broker. Si tratta di verificare l’ubicazione della sede e delle sue succursali, gli indirizzi, i contatti (email, telefono, chat, social), le figure chiave che stanno dietro e altri dettagli.
Ricorda che più una società si espone, dando molte informazioni su di sé, meno ha da nascondere. Non dimenticare anche di confrontare i contatti reperibili in rete: se qualcosa non combacia potrebbe essere un indizio poco raccomandabile.
8. Valuta la struttura del sito
Il sito internet la dice lunga sulla professionalità di una società che fonda il proprio business online. Per questo analizzare la struttura del sito di trading può aiutare a distinguere un vero broker da un broker non sicuro.
Per esempio: il sito aziendale dà un’impressione professionale? È possibile raggiungere facilmente le pagine informative (azienda, condizioni, regolamentazione, FAQ, ecc.)? L’assistenza clienti è semplice da contattare? Gli avvisi di rischio sono leggibili?
Un controllo che può sfuggire all’occhio meno attento sono i contatti al fondo della pagina web (footer). Alcuni siti di trading truffa utilizzano un’immagine anziché il testo per non fare indicizzare i contatti su Google. Questo permette di mantenere meglio l’anonimato e non destare eccessivi sospetti.
9. Leggi le recensioni sul web
A proposito di Google. Se inserisci il nome del potenziale broker truffa su un motore di ricerca otterrai informazioni importantissime:
- recensioni dei siti autorevoli;
- pagina Wikipedia dedicata;
- opinioni sui forum;
- testimonianze di chi ha già provato la piattaforma.
Con questo passaggio puoi capire la qualità del broker e scoprire se alcuni utenti sono già stati coinvolti in una truffa (di opzioni binarie, forex, azioni) con questa società.
10. Usa la carta di credito
Il Centro Europeo dei Consumatori suggerisce di usare la carta di credito per effettuare i depositi di denaro sul conto di trading. In caso di truffa, infatti, è possibile disconoscere le transazioni e richiedere un charge-back, operazione decisamente più complicata nel caso di un bonifico bancario.
Recuperare i soldi rubati sarà più semplice con una carta di credito, mentre sarà molto più difficile rintracciarli con una carta di debito, una prepagata o un bonifico.
Vittima di una Truffa Trading? Denuncia e Recupera i soldi
Sei rimasto vittima di una truffa di trading? Vai alla pagina per denunciare la società di trading e compila il modulo in ogni campo. Il nostro studio legale specializzato in recupero crediti ti risponderà per analizzare il caso e aiutarti a ottenere il risarcimento.
Puoi raccontare la tua esperienza scrivendola nei commenti: potrebbe essere preziosa per tutelare altri risparmiatori.
Monica
sono stata truffata da Chiron Group, il broker si faceva chiamare Farella Mario
alex
attenzione al broker intesamarkets pare che mi abbiano comunicato un grosso profitto avuto dai bitcoin, ma poi per ritirare la somma mi chiedono altri soldi per le tasse adesso sono in attesa, nel caso farò denuncia e segnalazione alle autorità competenti !
Michela
Sono stata truffata da Klipar.com… Come faccio a recuperare i soldi?
Angela
Credo di essere stata raggirata da kiplar.com. Continuano a chiedermi versamenti per sbloccare la mia quota. Penso di aver perso tutto, molto! Che fare?
Giuseppe
Credo di aver subito una truffa da parte di fxoptexgroup.com questo è il sito del broker che piano piano mi ha raggirato accreditando loro il mio account con accordi di rimborsare le somme in cripto BTC nei tempi stabiliti, appena finito il tempo delle operazioni accordate mi hanno negato di prelevare i miei soldi pretendendo ancora soldi per la tassazione…. sono rimasto senza soldi adesso è sto per denunciare tutto e non so a chi mi devo rivolgere