Le truffe sulle criptovalute sono aumentate di oltre 60 volte rispetto al 2018. È il dato che emerge dall’ultimo rapporto dell’agenzia americana Federal Trade Commission, che ha monitorato il periodo tra gennaio 2021 e marzo 2022.
Rimanere vittime di un raggiro quando si parla di crypto è un rischio che anche in Italia, come vedremo, è molto concreto. Con una scarsa conoscenza dei mercati e del mondo blockchain, è facile incappare in truffe quando si vuole investire in bitcoin, ethereum, cardano e altre altcoin.
Le criptovalute sono ormai parte integrate della vita di molte persone, e sempre più potrebbero entrarvi. Come difendersi allora? A cosa fare attenzione per non rimanere truffati?
Truffe criptovalute: report del 2022
Le criptovalute sono un asset virtuale che nell’ultimo biennio è letteralmente esploso.
Milioni di persone hanno investito almeno una piccola parte del proprio capitale in bitcoin (BTC), ethereum o altre monete digitali, considerate valuta del futuro.
Le quotazioni delle crypto sono volate alle stelle per diversi mesi, creando un effetto domino che ha continuato ad alimentare l’interesse e la FOMO (la paura di rimanere indietro).
Nonostante l’hype, però, le criptovalute nascondono un indice di pericolosità elevato per la loro volatilità. Non solo: la natura decentralizzata delle crypto e la carenza di informazioni in mano alla maggior parte degli investitori espone i privati a un forte rischio truffa.
Il report dalla Federal Trade Commission (Ftc), l’agenzia governativa statunitense finalizzata alla tutela dei consumatori, ha sottolineato come le criptovalute siano tra i principali strumenti utilizzati per i raggiri finanziari.
Dal gennaio 2021 al marzo 2022, sono state più di 40 mila le segnalazioni di truffe nei confronti di chi opera con i cryptoasset.
E il dato è solo indicativo, dal momento che solo il 5% delle persone che le subisce sporge denuncia.
Il report Ftc rivela un netto incremento, pari al 60%, rispetto agli anni precedenti.
Basta considerare che in questi ultimi 14 mesi il volume di attività truffaldine ha raggiunto gli 80 milioni di dollari. Tra le criptovalute a essere oggetto di interesse, vi sono:
- Bitcoin, con un numero di truffe pari al 70%;
- Ethereum;
- Tether;
- Binance Coin.
Chi sono i truffati?
L’utilizzo delle criptovalute è ormai sempre più integrato nella vita di tutti i giorni. Vengono impiegate per acquistare beni, come scambio per le transazioni e anche come forma di investimento.
Ad essere oggetto di inganno sono quindi tutte le fasce di età. In particolare, il 50% sono investitori tra 20 e i 49 anni, un segmento che spesso tende a sottovalutare i rischi legati alle criptovalute e a vederne solo il forte potenziale.
Vi è anche una percentuale alta di trader retail nell’età di pensionamento, i quali investono capitali di una certa importanza e subiscono danni economici maggiori.
Perché le truffe in criptovalute dilagano?
I truffatori sguazzano nel mondo dei crypto asset per tanti motivi.
In primo luogo, molte persone si avvicinano a questi strumenti finanziari senza avere una conoscenza approfondita di come funzionino le valute virtuali e la tecnologia blockchain.
Ciò li porta ad accettare soluzioni che a un esperto del settore sarebbero apparse sin da subito strane (proprio come accade con una truffa di trading online).
A questo si aggiunge la decentralizzazione di questo strumento finanziario. Infatti, sono monete che si possono acquistare solo in rete e che non vengono stampate da una banca. Ciò implica la mancanza di un controllo centralizzato e di un’autorità a cui segnalare un’eventuale transazione sospetta.
Inoltre, quando viene effettuata un’operazione sulla blockchain, le parti conservano una certa dose di anonimato. Un fattore che, se da un alto protegge la privacy degli utenti, dall’altro aumenta anche la possibilità di riuscita di una truffa.
Le transazioni in criptovalute, per di più, sono decisamente più veloci rispetto a quelle in valuta fiat, e questo semplifica la vita di chi sposta denaro. Una volta che le crypto vengono spostate nei wallet dei truffatori difficilmente diventano rintracciabili.
Infine, si deve considerare che, rispetto alle piattaforme di trading sottoposte a controllo e verifica da parte di organi come il CySEC, la Consob e l’FCA, il mondo delle criptovalute non è ancora ben regolamentato.
Nella zona grigia di questo universo si insinua un numero impressionante di sistemi fraudolenti, falsi bot e altri sistemi e che possono portare i soggetti inesperti a subire una truffa.
Si va da finti sistemi miracolosi come Bitcoin Code e affini fino a piattaforme che promettono rese eccezionali.
Come difendersi dalle truffe sulle criptovalute
Il primo passo è quello di verificare sempre i dati della società che offre un servizio collegato ai Bitcoin e alle altre altcoin.
- Fai una ricerca in rete (recensioni, opinioni, ecc.) confrontando più siti autorevoli;
- Controlla che CONSOB non abbia diramato avvisi contro quella società (vedi Avvisi ai risparmiatori);
- Valuta attentamente prima di avviare un investimento in criptovalute.
È utile controllare la presenza di dati fiscali, telefonici e dell’indirizzo della sede legale. Sono tutte informazioni utili per identificare un sito o un broker serio.
Guadagnare con le criptovalute è possibile, ma è necessaria attenzione, tempo, conoscere il mercato e documentarsi.
Quindi un utile consiglio è evitare i post e i messaggi di pagine web che promettono immediati guadagni.
Evita in ogni modo contatti con persone che telefonano proponendoti il trading in bitcoin o criptovalute.
Nessun intermediario autorizzato ha il permesso di effettuare telefonate a freddo e offrirti un investimento in crypto, o altri asset.
Quali sono le truffe sulle criptovalute più comuni
Le soluzioni utilizzate dai truffatori sono diversificate, un fattore che rende spesso difficile individuare quando ci si trova sottoposti a una truffa.
Infatti, il 49% degli utenti è stato soggetto a forme di falsa pubblicità tramite post e inserzioni con promesse di guadagno.
Un altro 30% di truffe impiega il social network, di cui:
- il 32% dei raggiri avviene su Instagram;
- il 26% su Facebook;
- il 9% su WhatsApp;
- un 7% su Telegram.
Anche Tinder è molto utilizzato. Molti finiscono vittime delle cosiddette romantic scam, cioè truffe architettate da persone che sfruttano i siti/app di incontri per entrare in empatia con il malcapitato e proporre investimenti o invii di denaro.
Infine, tra le soluzioni truffa più efficaci si collocano anche le false e-mail e i siti truffa. Vediamo nello specifico come avvengono i principali raggiri.
1. Falsi investimenti
Nel 2021 le truffe crittografiche hanno raggiunto il valore di 571 milioni di dollari colpendo anche il mondo delle criptovalute. Un sistema che si basa sulla proposta di falsi investimenti alla vittima.
Questa viene contattata da una finta società o da un broker, il quale propone l’acquisto di una nuova criptovaluta o di una già esistente (Bitcoin e affini).
A questo punto, l’investitore effettua il versamento per acquistare le valute digitali, a un prezzo considerato vantaggioso, non ottenendo niente in cambio. I soldi saranno trasferiti sul conto dei truffatori.
Promesse di ottenere un immediato guadagno, possibilità di investire senza impegno e lo sfruttare la poca conoscenza delle valute digitali, sono i principali fattori che rendono questa truffa tra quelle più impiegate oggi.
2. Siti web truffa
I siti di trading e quelli su cui investire in criptovalute sono davvero tanti. Ogni mese compare una nuova piattaforma con offerte vantaggiose, costi concorrenziali e un numero di valute interessante.
Alcuni di questi però sono pagine web false, ovvero un sito che viene creato in maniera identica a quella utilizzata per acquistare valute.
Ogni elemento è stato riprodotto, al fine di farlo sembrare una pagina istituzionale di un broker affidabile. Perfino l’URL, ovvero l’indirizzo Internet sembra identico.
Il guadagno viene ottenuto spingendo l’utente a effettuare delle operazioni mirate, per esempio investire su una particolare asset, anche questo falso.
Nel momento in cui vengono inseriti gli strumenti di pagamento, non si effettuerà l’acquisto delle valuta, o il cambio, ma i soldi o le criptovalute verranno trasferite sui conti dei truffatori.
3. App mobile false
Oggi sono presenti diverse app per investire in Bitcoin o altcoin. Creare applicazioni false è diventato uno dei sistemi più fruttuosi per truffare gli utenti.
Sono facilmente confuse con quelle vere e verranno scaricate dall’utente ignaro da Google Pay e Apple Pay, ma una volta istallate permettono ai malintenzionati di accedere ai wallet e ai dati economici.
Altre versioni prevedono l’acquisto fasullo di criptovalute, con il denaro che verrà trasferito sul conto dei truffatori. Come fare a individuarle?
In primo luogo, vanno verificate le recensioni e controllare la società sviluppatrice. Inoltre, si possono individuare le app false dalla presenza di errori nel nome dell’applicazione, oppure nelle descrizioni sommarie.
4. Finti tentativi di truffa
I finti tentavi di truffa sono un altro esempio di raggiro ai danni di chi non conosce bene il mondo delle criptovalute. Il sistema funziona in questo modo:
- si riceve un messaggio che indica il tentativo di accesso non autorizzato, ad esempio in un sito o su Amazon, invitando a inserire le password e i codici di accesso;
- viene richiesto l’invio di denaro al fine di sbloccare una posizione su un conto di una piattaforma, con la scusa che verrà restituito una volta completata l’operazione;
- si viene contattati da falsi agenti della polizia postale che richiedono il versamento di un certo numero di criptovalute per permettere di rispristinare l’accesso a un servizio.
Ovviamente, trattandosi di una truffa, se si effettua un versamento, questo non avverrà sul proprio wallet, ma su quello dei truffatori.
5. Offerte finte sui social network
Twitter, Facebook, Instagram e Tinder sono veicoli spesso utilizzati dai malintenzionati per sottrare criptovalute agli investitori.
Il sistema sfrutta la creazione di profili falsi che si spacciano per bot, ovvero di programmi che permettono in maniera automatizzata di gestire un investimento.
Anche in questo caso vengono effettuate promesse di guadagni immediati, veloci e soprattutto sicuri. Basta versare solo una piccola quantità di criptovalute all’inizio.
Ovviamente queste non verranno più restituite. In alcuni casi, il finto profilo scompare dai social network. Vi sono anche truffe in cui vengono indicati dei problemi tecnici per un blocco del sistema, invitando l’utente ad effettuare un altro versamento.
6. E-mail truffa
Chiudiamo l’analisi sui metodi più comuni per effettuare truffe sulle criptovalute con il sistema dell’e-mail false.
Viene spedita sull’indirizzo di posta elettronica un’e-mail con logo, intestazione e tutte le informazioni tipiche di una società che si dimostra essere affidabile a operare sulle valute.
All’interno è presente una proposta di acquisto di una crypto, oppure l’invito a partecipare a una ICO (Initial Coin Offering), con il versamento di una somma di denaro oppure di criptovalute.
Ovviamente l’e-mail è una truffa, dato che è stata clonata da quella originale. Quindi ogni informazione, dato o versamento inserito andrà ai truffatori.
Come fare a individuare questo raggiro? Verificare che l’indirizzo e-mail corrisponda a quello della società e del marchio registrato, recandosi sul sito ufficiale.
Inoltre, puoi controllare anche la tipologia di azienda. In ogni caso se si viene invitati a digitare su un link, sono alte le probabilità di essere soggetti a un tentativo di truffa, quindi è sempre bene non farlo.
Vittima di una truffa di criptovalute?
Grazie a un avvocato esperto in criptovalute puoi provare a recuperare i soldi che ti hanno rubato. Richiedi una consulenza a TutelaTrader: compila il modulo a questo link e riceverai risposta dallo studio legale per provare a ottenere un risarcimento.
Se sei stato vittima di una truffa legata a bitcoin o altre crypto lascia la tua testimonianza nei commenti per aiutare altri trader a fare altrettanto.
Truffe criptovalute: domande frequenti
Le truffe sulle crypto sfruttano la limitata conoscenza di questo strumento, e la mancanza di controllo di un organo centralizzato.
Si stima che le truffe sulle criptovalute abbiano determinato danni per oltre 80 milioni di dollari da gennaio 2021 a marzo 2022.
Potrai scoprire le truffe più comuni e come difenderti leggendo il nostro articolo.
Claudio Banni
ho fatto alcuni versamenti e visto che la somma continuava ad incrementarsi, sono rimasto in gioco, nel momento che volevo ritirare qualcosa mi hanno detto che dovevo sbloccare un algoritmo CPFP su Blockchain, quindi mi hanno fatto fare ulteriori versamenti e da allora più sentiti e il supporto mi ha detto che sono stato vittima di una truffa.
Enrica Mazzon
Io ho oggi su Facebook ho visto un annuncio per lavoro da svolgere da casa; mi hanno risposto su messenger invitandomi in un gruppo su Telegram, da li un certo sig. Lorenzo Martino mi ha spiegato che si tratta di una piattaforma di investimenti, che lui è un minatore per COINBASE e mi ha chiesto se volevo investire. Naturalmente ho detto che prima dovevo capirci qualcosa di più e poi eventualmente avrei deciso (ha affermato che investendo 2000128 ne avrei guadagnati 2000, il che sarebbe stato interessante, ovviamente). Mi interessava capire se si tratti di truffa. Grazie
Gianni
Salve scrivo la mia testimonianza per essere utile e poter salvare altre vittime.
questa truffa avviene utilizzando i browser degli wallet e cioè’ fino all’iscrizione deposito negli wallet tutto e’ a posto, perderete il possesso dei vostri soldi quando entrerete dal browser in un sito esterno tipo :
www.primary-trader.com
.come funziona…cercando di essere brevi, voi mettete i vostri token veri (di solito USDT) e li vedete crescere in maniera esponenziale giorno per giorno perché magari, con questi token state minando ETH. Arrivato il punto di prelevare i fondi risulteranno bloccati e vi diranno che e’ per una verifica di identità’, non si deve far altro che depositare il 10% in USDT nel proprio conto per vedere sbloccata tutta la somma. dunque… nel frattempo avete più ALERT. per ogni transazione vedrete Hash (codice che contraddistingue ogni operazione per ogni blockchain), nel servizio di supporto online ( perché si, il sito e’ davvero mascherato bene e c’e’ pure il support online!), vi risponderanno sempre le stesse persone di solito due o tre, dopo circa un mese provate a fare delle operazioni di prelevamento verso degli exchange, Binance e Coinbase.
Vito Miceli
Sono stato contattato da una certa Chiara Giacomini di Block Chain, che mi ha detto che i bitcoin che ho comprato nel 2018 adesso valgono 100.000 Euro circa. Mi ha detto che per averli sul mio conto bisogna passare da Ramp e poi dalla banca Wise. Però per fare tutto questo devo fare un versamento di circa 6000 Euro. In effetti io ho acquistato dei bitcoin nel 2018 per poche migliaia di euro, ma poi non li ho più seguiti perché il loro valore diminuiva e perché sono stato preso dai miei problemi di salute. Vi chiedo cortesemente se si tratta di una truffa solo per ricevere da me 6000 Euro.
Giovanni
Sono stato vittima di phishing sul mio wallet Metamask. Un indirizzo esterno e penetrato dentro e si è preso Circa 1700 dollari rubati in pochi minuti nonostante la mia password e le mie frasi segrete siano state sempre al sicuro. Cosa posso fare ?
Luana
Salve, tramite una pubblicità su Facebook sono stata attratta dalla pubblicità dello sviluppo di un programma per criptovalute. Clicco e mi riporta a Telegram dove il Sig. Benvenuto Rossini dice di contattarlo. Ahimé fatto. Mi dice di tenermi pronta e di ricordargli di me lunedì che mi inserisce in questo fantomatico programma a detta sua sviluppato da lui. Ok. Lunedì scrivo e mi dice di versare una piccola somma per ottenere una cifra abbastanza considerevole. Da lì ha iniziato a chiedere altri soldi, per spostare la criptovaluta non so dove, poi che alla banca di Washington per pagare in Italia dovevo versare un’altra somma e poi ancora che mi avevano bloccato il versamento verso l’italia e che dovevo pagare un’altra somma, nonostante le ripetute lamentele sul fatto che non mi avesse avvisata di tutte queste spese e che io non avevo quei soldi e che mi rifiutavo lui ha iniziato a mettermi paura, gli ho ripetuto più volte di non avere più soldi e che vivo di stipendio, con figlio e mutuo sulle spalle, lui ha iniziato ad intimarmi di farmeli prestare da amici o parenti, chiedere un microprestito, vendere qualcosa al banco dei pegni e quant’altro altrimenti mi avrebbero fatto una multa salata e che ci avrebbero portato a me e a lui in tribunale. Ripeto che non ho soldi e lui inizia ad innervosirsi e anche ad essere irrispettoso ed offensivo. Chiedo di non offendere ma niente. Per convincermi mi mostra licenza in inglese e fronte della carta d’identità. Mi metto paura per le possibili conseguenze. Richiedendo alla mia banca di rateizzare una rata di un pagamento gli dico che non riesco a pagare 389 ma ho solo 247, lui dice che vanno bene e che dopo 3 ore avrò la somma sul conto, aspetto e ciò non avviene quindi chiedo spiegazioni e lui mi chiede altri soldi perché avendo un mutuo devo pagare altri soldi per legge. Mi rifiuto e lui continua q mandare sempre lo stesso messaggio di farmeli prestare altrimenti sono guai. L’indomani manda un messaggio chiedendomi se mi fosse arrivata un’e-mail dal MEF con scritto di pagare 407 euro entro 24 ore altrimenti dovrei pagare la cifra di quasi 18000€ e mi invia lo screenshot di un’ email del MEF con scritto destinatario: me. Mio codice IBAN con nome e cognome. Non intendo pagare e non rispondo. Non contento insiste e la sera mi scrive: sei qui? Continuo a non rispondere.